Gli 8 psicologi più famosi nella storia

Il lavoro di uno psicologo, non è un lavoro facile.

Deve saper ascoltare e analizzare la società e la psiche umana nel modo migliore.

Deve sapere quali sono le frasi incoraggianti da utilizzare o le parole che riescono a dare la giusta carica.

Deve saper rilassare e stimolare la mente dei propri pazienti.

In pratica, uno psicologo deve saper sempre cosa fare e quando farla.

Sigismund Schlomo Freud: il padre della psicologia

Noto come Sigmund Freud, ha fatto molta carriera con la sua passione, è stato fondatore della psicoanalisi, e noto per aver elaborato una teoria nell'ambito della scientifica.

In pratica, affermava che l'inconscio influisce molto sul pensiero e sul comportamento umano e sulle interazioni tra individui.

 

Infatti, tentò di stabilire delle corrispondenze tra la visione dell'inconscio e i processi reali di comportamento.

Nella psicoanalisi, invece studiò l'impulso sessuale infantile con tutte le sue reazioni.

Il suo punto debole era la psicoanalisi, infatti si è dedicato allo studio dell'ipnosi e i suoi effetti sui pazienti nel reparto psichiatrico.

Studiò il caso di Charcot, neurologo francese, al quale individuò un isteria e un disturbo della psiche, costruendo alcuni principi basilari della psicoanalisi relativi alle relazioni medico-paziente.

Le idee e le teorie di Freud tutt'oggi vengono ancora esaminate e studiate.

In conclusione, oltre a rientrare tra gli psicoanalisti famosi per eccellenza, è stato neurologo e filosofo di rilevante importanza.

John Broadus Watson: il comportamentismo

John Broadus Watson è stato uno psicologo statunitense che si è specializzato nel settore del comportamentismo.

Appartiene al ramo della psicologia fondata sull’osservazione del comportamento animale e sulla psicologia infantile.

É noto per aver eseguito un esperimento sul comportamento di un bambino affetto da idrocefalo (un accumulo di liquido cefalorachidiano quando i ventricoli celebrali si dilatano e, quindi si forma un ipertensione intracranica che causa danni al tessuto celebrale) di poco più di un anno.

L'esperimento comprendeva spaventare il bambino con un forte rumore mentre giocava con un topo bianco.

I suoi obiettivi alla fine dell'esperimento erano:

  • Dimostrare la paura può dipendere da un'influenza ambientale;
  • Studiare l'evoluzione della paura attraverso l'osservazione sistematica.

L'esperimento è stato ripetuto più volte condizionando le emozioni del bambino.

In un primo momento strillava solo quando avvertiva il rumore, dopo anche alla sola vista del topo bianco.

L'esperimento si è concluso con il piccolo Albert che aveva collegato lo spavento del rumore al topo bianco, quindi si spaventava in presenza di altri animali dal pelo bianco e con oggetti lanosi e bianchi.

Infine, Watson voleva attuare la psicologia inversa per far passare la paura al bambino, ma i genitori vedendolo traumatizzato glielo impedirono.

Successivamente prese un altro bambino con la fobia dei conigli e ratti bianchi.

Watson dava alla nuova cavia uno snack e avvicinava gradualmente l'animale al bambino.

Con il passare dei giorni la paura diminuì fino a sparire così da proclamare successo all'esperimento.

La metodologia di psicoanalisi di Watson è chiamata desensibilizzazione sistematica ed è utilizzato ancora oggi.

Albert Bandura: il concetto di autoefficenza

Albert Bandura è noto per il suo lavoro sulla teoria dell'apprendimento sociale e per il concetto di autoefficacia.


Anche lui ha un posto aggiudicato tra gli psicologi più famosi.

Bandura iniziò a svolgere esperimenti in cui si usavano le immagini e diventò un appassionato della rappresentazione.

Cercò di studiare come la teoria dell’apprendimento si potesse applicare a persone con un disturbo clinico.

In fase sperimentale, ha concluso tre teorie.

Teoria dell’apprendimento sociale

Questa teoria si concentra sulla motivazione umana, l’azione e il pensiero.

Il suo studio più noto è l’esperimento chiamato bambola Bobo.

Nei suoi esperimenti erano coinvolti bambini, sia femmine sia maschi, di età compresa tra i 3 e i 6 anni.

L'esperimento comprendeva: adulti, bambini e giocattoli seduti in una sala giochi insieme ad una una mazza, e ovviamente Bobo.

Succede che, in alcuni casi, l’adulto gioca per qualche minuto e ignora il pupazzo, in altri invece, prende quasi subito Bobo a martellate.

Quindi, alla fine dell'esperimento l'adulto aggressivo, viene premiato o sgridato o lasciato senza conseguenze.

Per quanto riguarda i bambini, invece, vengono condotti in un’altra stanza, dove ci sono diversi giochi.

Dopo qualche minuto i giocattoli gli vengono tolti dicendo che sono di altri bambini.

Da li i bimbi vengono riportarti nella prima sala e il bambino, che aveva assistito all’aggressione di Bobo da parte dell’adulto, manifesta un gioco di tipo aggressivo, di conseguenza alla sottrazione precedente dei giocattoli.

In particolare scarica la sua rabbia attraverso gesti ed espressioni verbali violente nei confronti del pupazzo.

Inoltre, è stato osservato che il comportamento aggressivo è molto più intenso nei maschi che nelle femmine e che non dipende se l'adulto viene premiato o sgridato in fase di aggressione.

I risultati sono che: non si impara solo in base al meccanismo del premio e della punizione, ma anche per via dell’apprendimento osservativo o apprendimento vicario.

Teoria dell’agire morale

La teoria dell’agire morale riguarda proprio il comportamento morale.

Bandura sostiene che le persone possono agire in modo umano o inumano. 

Il comportamento inumano, se viene giustificato può essere possibile.

Ad esempio, se il genocidio fosse visto solo come una pulizia di razza e non come un reato, la crudeltà di tale comportamento non sarebbe vista come tale.

Quindi, è come se il danno causato viene visto come una giustificazione morale, spostando la responsabilità su un’altra persona o su un intero gruppo.

L’autoefficacia

La teoria dell'autoefficenza congiunge l'esperienza di un individuo con delle previsioni su se stesso che gli consentono di autoregolarsi.

Uno studio ha appurato che: la mente umana è capace di riflettere sul proprio pensiero e, quindi, di cambiarlo e generarne uno nuovo e di motivare se stessi tramite obiettivi e incentivi, restando comunque autonomi.

L'autoefficacia, quindi, è il prodotto di un sistema che guida e dirige il comportamento e orienta il rapporto della persona con l’ambiente per poi porre le condizioni per lo sviluppo di nuove esperienze e capacità.

Jean Piaget: epistemologia genetica

Piaget ha studiato l'epistemologia genetica ed è uno degli psicologi tra i più autorevoli nel settore dello sviluppo.

L'epistemologia genetica è uno studio legato alla costruzione della conoscenza nel corso dello sviluppo di un individuo.

Piaget dimostrò la differenza tra il pensiero di un bambino e quello di un adulto, ovvero l'adattamento all'ambiente sociale e fisico.

Piaget sostiene l'assimilazione e l'accomodamento sono i perni principali del percorso di una persona.

Assimilazione

Consiste nell'incorporare un evento o un oggetto, in pratica il bambino utilizza un oggetto per eseguire un'attività che fa già parte del suo repertorio motorio o interpreta un evento in base a elementi che gli sono già noti.

Accomodamento

Consiste nella modifica del comportamento per accogliere nuovi oggetti o eventi che fino a quel momento non erano noti al bambino.

I due processi si alternano per arrivare al giusto equilibrio, ovvero di una forma di controllo del mondo esterno.

Quattro stadi di sviluppo cognitivo

Durante lo studio di questa teoria, Piaget notò che c'erano dei momenti dove prevaleva l'assimilazione e momenti dove prevaleva l'accomodamento.

Ma anche momenti di giusto equilibrio.

Così nel corso dello sviluppo ha diviso quattro stadi diversi: 

  • Stadio senso-motorio: dalla nascita ai 2 anni, il bambino utilizza i sensi e le abilità motorie per esplorare e relazionarsi con ciò che lo circonda;
  • Stadio pre-operatorio: dai 2 ai 6-7 anni, il bambino è in grado di usare i simboli nel quale il bimbo usa, per la rappresentazione di qualcosa;
  • Stadio operatorio-concreto: dai 6/7 agli 11 anni, il bambino riesce a eseguire operazioni logiche o principi utilizzati nella soluzione di problemi;
  • Stadio operatorio-formale: dove il bambino si trova ad applicare le sue competenze in caso di situazione di difficoltà.

Piaget, quindi ha tratto delle conclusioni per quanto riguarda il comportamento dei bambini dalla tenera età fino all'adolescenza.

Anche l'Italia ha avuto psicologi che sono passati alla storia, vediamo i più famosi.

Sante de Sanctis: neuropsichiatria infantile

É diventato una figura rilevante nel settore della psicologia e della neuropsichiatria infantile italiana.

La sua passione sono le neuroscienze e si occupa di anatomia, fisiologica e patologica, del sistema nervoso centrale.

De Sanctis volle approfondire la genetica e l'ereditarietà d disturbi mentali provenienti da generazioni.

Inoltre, pone il problema della distinzione tra veri anormali e anormali fasulli, ovvero tra coloro che realmente soffrono di disturbi mentali e quelli che lo appaiono solo per influenza negativa di altra gente o per scarsa educazione.

Infine, Sante de Sanctis è considerato uno dei pilastri fondamentali della psicologia italiana.

Ha avuto un ruolo importante durante lo sviluppo della psicologia in Italia.

Egli aveva due obiettivi: fondare una nuova teoria di scienza psicologica e realizzare ricerche sperimentali sui fenomeni sperimentati.

Maria Tecla Artemisia Montessori: educatrice pedagogista

Maria Montessori è una filosofa, medica, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana nota per il metodo educativo che prende il suo nome adottato nelle scuole di tutto il mondo.

Il metodo montessoriano riguarda lo studio del comportamento e dell'educazione dei bambini con problemi psichici.

Il suo pensiero identifica il "bambino come essere completo, capace di sviluppare energie creative".

Il suo principio riguardava la libertà che favorisce la creatività del bambino, dove poi emerge la disciplina.

Secondo Maria Montessori, il ruolo centrale della sua disciplina sono i movimenti del bambino, capaci di agevolare le facoltà motorie.

l bambino può scegliere la propria attività, quella che per lui sveglia l'interesse e la concentrazione.

Attenzione! Un bambino concentrato non è un bambino disciplinato, lo sarà quando sarà capace di orientare i propri movimenti verso il raggiungimento di un obiettivo.

Quando il bambino, quindi, impara a muoversi per uno scopo, solo allora sarà disciplinato.

Educazione Musicale

Costituito da principi di libertà, autonomia, collaborazione, partecipazione, rispetto e solidarietà.

Montessori afferma che: "La musica aiuta e potenzia la capacità di concentrazione, ed aggiunge un nuovo elemento alla conquista dell’ordine interiore e dell’equilibrio psichico del bambino", quindi l’educazione musicale è molto importante nella vita di ogni individuo soprattutto nello sviluppo del bambino.

Gli effetti positivi che questo metodo porta sono:

  • Lo sviluppo dell’orecchio;
  • L'aumentando le capacità di attenzione e di concentrazione;
  • Miglioramento delle capacità ritmiche e di coordinazione nella produzione di suoni.

È proprio grazie a questi aspetti positivi che, Montessori afferma, bisogna avere un angolo musicale in un ambiente di educazione infantile

Luigi De Marchi: Solista fuori dall’Accademia

Luigi De Marchi, psicoterapeuta di formazione reichiana, umanista, autore di scritti provocatori.

Divenuto famoso per aver fondato il CISA (Centro informazioni sterilizzazione aborto) e l'AIED (Associazione italiana per l'educazione demografica).

Ha sempre sostenuto il problema della crescita demografica e dei problemi economici, ecologici, sociali e psicologici ad essa connessi.

Favorevole alla chiusura dei manicomi, perché secondo lui utilizzavano metodi cruenti e propose un'apertura delle cliniche psichiatriche con strutture umanizzate.

Evidenziò come il nucleo familiare resti il luogo principale in cui avvengono gli omicidi e come grazie alle nuove strutture si potevano curare o perlomeno tenere sott'occhio gli individui pericolosi.

Carlo Moiso: l'approccio di Eric Berne

Caelo Mosio è stato il primo analista transazionale ad aver introdotto in Italia l’approccio di Eric Berne.

Analista didatta dell'Associazione Europea di Analisi Transazionale (E.AT.A.) e dell'Associazione Internazionale di Analisi Transazionale (I.T.A.A.).

Ha fondato la teoria sull'approccio transazionale, come venne elaborata da Berne,.

Riguarda la teoria dello sviluppo e delle comunicazioni relazionali, tenendo in primo piano i bisogni della persona, lo sviluppo motorio e comportamentale.

Come fare marketing nel settore psicologia

Se sei uno psicologo e aiuti la gente in qualsiasi momento di difficoltà, chi aiuta te a mostrare la strada verso il successo?

La risposta è una sola: Te stesso.

Per far iniziare il tuo business in modo efficace e per far si che una strategia di marketing per psicologi funzioni, le persone devono:

  • Poter percepire l’utilità dello psicologo;
  • Potersi fidare dello psicologo.

Prima di tutto, scegli il servizio da offrire e segui questi passaggi fondamentali:

  • Differenziati ad competitor: devi offrire un servizio unico e originale, scegliere il targer giusto per te, scegliere una comunicazione diversa;
  • Ispirare fiducia: scrivi un focus, e pubblica immagini sui tuoi social con i tuoi progetti ed i tuoi successi;
  • Avere visibilità: come fare a diventare visibili? E’ molto semplice: bisogna farsi vedere. Promuoviti su tutte le piattaforme per far vedere alla gente che esisti e che fai bene il tuo lavoro. La visibilità la puoi ottenere consegnando i tuoi biglietti da visita da far girare tra medici di base e altri studi, e i volantini per gli eventi. Sui social è importante condividere articoli delle solite pagine oppure pubblicare un sacco di citazioni;
  • Aumentare le relazioni: Pubblica contenuti interessanti su una tua community per creare e integrare relazioni.

Sei uno psicologo e, quindi, devi essere pronto ad ascoltare qualsiasi cosa affligga il cliente e devi esser pronto a saper consigliare in maniera esaustiva.

Quindi è importante sempre essere se stessi nell'espressività e nella propria personalità, così da trasmettere calma e fiducia al cliente e fargli sapere che si può trovare sostegno e comprensione stando steso su un lettino e parlando con te.

È fondamentale inoltre che tutti i contenuti pubblicati sul tuo sito vengano gestiti correttamente: un lavoro per cui è indispensabile un CMS adeguato. Esistono molti CMS ma il consiglio è di evitare piattaforme gratuite e puntare piuttosto su programmi più potenti e pratici. Molti Software di fascia alta propongono infatti abbonamenti annuali a prezzi molto vantaggiosi, soprattutto considerata la qualità offerta. Per facilitare tutte le operazioni di marketing della tua attività e per una gestione efficace del tuo sito internet, uno dei CMS più potenti da utilizzare è sicuramente Framework360.

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